Città degli angeli caduti by Cassandra Clare

Città degli angeli caduti by Cassandra Clare

autore:Cassandra Clare [Clare, Cassandra]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy, Urban
ISBN: 9788804613329
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-10-20T22:00:00+00:00


LA NOSTRA SPECIE

Il demone si scagliò contro Clary, che smise di colpo di urlare e saltò all'indietro sopra l'altare. Aveva fatto un salto mortale così perfetto che, per uno strano istante, si ritrovò a pensare a quanto sarebbe stato bello se Jace fosse stato lì a vederla. Atterrò accovacciata, proprio mentre qualcosa colpiva l'altare con violenza, facendone vibrare la pietra.

Nella chiesa risuonò un gemito. Clary si rimise subito in piedi e sbirciò oltre il bordo dell'altare. Il demone non era così grande come aveva pensato in un primo momento, ma non era nemmeno piccolo: era grande quanto un armadio a due ante e aveva tre teste attaccate a supporti fluttuanti. Le teste erano senza occhi, ma con enormi mascelle aperte dalle quali colavano fili di bava verdastra. A quanto pareva, per cercare di catturarla, il demone aveva sbattuto la testa di sinistra contro l'altare, perché ora la scuoteva avanti e indietro come volesse riacquistare lucidità.

Clary alzò lo sguardo, angosciata, ma vide che le sagome incappucciate erano rimaste al loro posto. Nessuna si era mossa di un millimetro; era come se stessero osservando la scena con aria indifferente. Si giro e si guardò alle spalle: a quanto pareva l'unico modo di uscire dalla chiesa era passare dallo stesso portone attraverso cui era entrata, se non fosse che il demone ora bloccava il passaggio. Rendendosi conto che stava sprecando secondi preziosi, si allungò sull'altare per prendere l'athame; lo agguantò con decisione e si riabbassò un secondo prima che il demone tentasse di nuovo di catturarla. Era riuscita a rotolare da un lato mentre una delle teste, oscillando sul possente collo, si era slanciata oltre l'altare cacciando fuori una lingua nera e spessa diretta verso di lei. Lanciando un urlo, Clary conficcò l'athame nel collo della creatura, poi lo estrasse prima di indietreggiare di corsa e togliersi di mezzo.

Il mostro si mise a gridare mentre la sua testa ferita si ritraeva, perdendo sangue nero a fiotti. Tuttavia non si era trattato di un colpo mortale: sotto gli occhi di Clary, lo squarcio iniziò a rimarginarsi lentamente, con la carne nero verdastra del demone che si richiudeva come una cucitura. La ragazza si sentì presa dallo sconforto. Doveva immaginarselo: il motivo di base per cui gli Shadowhunters usavano armi con le rune era che, grazie a esse, i demoni non potevano rigenerarsi.

Con la mano sinistra si mosse per prendere lo stilo che teneva infilata nella cintura e la estrasse proprio mentre l'avversario tornava all'attacco. Saltò di lato e si butto giù per i gradini, rotolando dolorosamente finché non si scontrò con la prima fila di panche. Il demone si girò, muovendosi un po' a fatica, e tornò alla carica. Clary si accorse di avere ancora in mano sia lo stilo sia il pugnale (con cui cadendo si era anche ferita, tanto che la sua giacca si stava rapidamente imbevendo di sangue), pei ciò spostò il primo nella mano destra, il secondo nella sinistra, e poi intagliò a velocità disperata una runa enkeli nell'impugnatura dell'athame.

Gli



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